Firenze, 24 novembre 2024, Piazza della Signoria, siamo in coda all’ultima griglia in trepidante attesa con molteplici sensazioni che attanagliano la nostra mente. Siamo gli ultimi e sicuramente non saremo mai i primi, persino lo sparo di inizio non sentiremo e persino Il David, l’eroe biblico sembra ignorarci con il suo sguardo rivolto altrove. Ci piacerebbe essere avvolti nella sua aura robusta e sana e vorremmo che ci caricasse di energia positiva, infondo anche noi come lui stiamo per compiere un’impresa che sembra impossibile. Lo guardo venerandolo con l’auspicio che mi faccia una sorta di magia per poter affrontare una gara che per me stavolta è una grande incognita. Non sono lì per disputare la mia gara ma solo per mantenere la promessa di accompagnare fino allo stremo delle mie forze Fabio Felici e Andrea Biddau, alla sua prima Maratona. Ho la coscienza veramente sporca per aver fatto una preparazione di circa un mese, malsana e scarsa ma ho giurato a me stessa che avrei messo il punto senza vergogna fin dove sarei arrivata. Il corteo di gente nel frattempo in movimento preannuncia l’inizio e si apre il sipario della 40esima edizione della Firenze Marathon, 42,195 dal fascino sbalorditivo. “La Maratona inizia il giorno stesso che decidi di farla ed ho scelto Firenze perché è una città dove ho vissuto per molti anni e mi è rimasta sempre nel cuore. Ho iniziato a correre solo tredici mesi fa e guardavo alla “Regina” come una cosa inarrivabile poi ne ho fatto il mio sogno, costruito ascoltando i racconti di tanti podisti e soprattutto grazie al mio amico Fabio che mi ha appoggiato e mi ha affiancato passo dopo passo verso l’obiettivo. Ho dovuto fare una preparazione lunga, faticosa e difficile che con lui ho affrontato con costanza e tenacia. E’ stato un bravo mentore, un bravo coach e soprattutto un amico che mi ha fatto realizzare un sogno. Durante quei lunghi 42 km ho riflettuto sull’ uomo che ero e a quello che sono adesso e non avrei mai pensato che varcare l’arco di una gara così difficile potesse essere un valore aggiunto alla mia persona. Correvo e ripensavo ai miei figli e a quella telefonata dove mi esortavano a non mollare facendomi sentire un eroe e di certo non avrei mai potuto deluderli e proprio ad Antonio ed Emma e ad Eleonora, mia moglie, dedico la medaglia della mia prima Maratona che ha saputo regalarmi un’emozione così grande da invadermi l’anima per giorni interi”. Questo è il racconto di Andrea ed ogni Maratona ha una sua storia così come lo è per Fabio che ha tagliato anche lui il suo traguardo stringendosi in un forte abbraccio con il suo compagno di viaggio e anche per me benché alla mia 15esima è stata una grande ed inaspettata conquista. Anche per Mirko Bitocchi è stata la sua prima, chiusa in 3:30 un tempo sufficiente per riflettere con se stesso e raggiungere la consapevolezza che la Maratona è la metafora della vita dove per ottenere qualcosa o per risolvere imprevisti, perché infondo non tutto fila sempre liscio, devi impegnarti con determinazione, con costanza e pazienza per arrivare a ribaltare le situazioni e tutti i suoi sacrifici e fatica di una lunga ed estenuante preparazione, sono stati ripagati da una medaglia che gli ha donato un momento di felicità unico nel suo genere. Primi o ultimi non importa perché la musica non cambia e sulle note della canzone: “All’alba Vincerò” al traguardo siamo tutti trionfanti. Firenze ha visto la partecipazione anche dei nostri atleti: Claudio Di Rienzo e Davide Corbo e Senada Ibrakovic si riconferma nuovamente una super maratoneta alla Valencia Marathon. Tanti dei nostri atleti chiudono invece l’anno con la consueta “Natalina”. La Tivoli Marathon coglie l’occasione per augurare a tutti un felice Natale e un Buon anno 2025.